La squadra del PD

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lunedì 9 marzo 2015

Le opportunità del volontariato: una risposta alla crisi economico-sociale

Le opportunità del volontariato: una risposta alla crisi economico-sociale

L'attuale situazione di crisi economica non ha solo risvolti negativi. Come ogni evento drammatico essa nasconde delle preziose opportunità di riscatto.
Una di queste chiama in causa una nuova idea di lavoro, non più inteso come mera attività rivolta al soddisfacimento di esigenze personali, quanto come mix coraggioso di passione e volontariato. Sono infatti convinto che il volontariato possa costituire - nell'attesa di una nuova e auspicata stagione politica, finalmente orientata all'equità sociale - una forza propulsiva per il cambiamento.
Il volontariato attivo può far emergere valori positivi che l'uomo ha nella sua natura come, per esempio, lo spirito di solidarietà che, associato alle passione, può diventare un'utile risorsa al miglioramento del bene comune.
Il volontariato è un' opportunità per la persona che vuole scoprire se stessa. E' una scelta per la persona che vuole scoprire che cosa significa vivere. E' un investimento per il futuro di una società civile nella quale il valore economico deve essere riportato alla sua giusta dimensione.
Il volontariato è questo e tanto altro … e per soddisfare la curiosità bisogna solo farlo!
Poi, aldilà delle parole, è l'esempio che trascina!
Nella nostra comunità troppo pochi sono gli esempi significativi di libertà e fare il volontario è uno di questi, a cui in particolare i giovani possono guardare, anche come opportunità per il loro futuro.
Esempi e opportunità … come l'ipotesi di nuove forme di lavoro socialmente utili alle quali riconoscere dei “crediti sociali” da spendere in cambio di servizi pubblici e/o riduzioni di tasse locali; oppure per un'integrazione di quelle persone che sono o si sentono discriminate affidando loro compiti di tutela e gestione attiva del patrimonio pubblico come per esempio i parchi o il semplice monitoraggio del territorio.
Opportunità, dunque, per non arrendersi al difficile momento storico che stiamo vivendo; per mantenere accesa la luce della speranza e integra la fiducia nelle potenzialità umane.

domenica 3 febbraio 2013

Pat,Bid ... Pum

PAT… BID… PUM…  non è la sequenza di un allegro scoppiettio proveniente da mirabolanti spettacoli pirotecnici bensì un elenco di sigle. Incomprensibili ai più ma gravide di conseguenze perché ci dicono quale sarà il futuro della nostra città .
Recentemente ho avuto il piacere di essere presente al convegno organizzato da “casaclima” sul tema generale dell’ambiente che ha visto la partecipazione anche del nostro Sindaco Variati.
Nel suo intervento ha ribadito la volontà dell’Amministrazione comunale di privilegiare il riuso degli immobili esistenti, di raddoppiare il verde esistente prima del termine del suo mandato, di generare una nuova  mobilità a favore della ciclabilità e del trasporto pubblico, di essere rispettoso del “patto dei sindaci 20-20-20”. Tutti nobili obiettivi, contenuti  in parte anche nel programma di governo dell’Amministrazione 2008 – 2013 deliberato il 20 giugno 2008.
Qualche giorno dopo leggo sul vostro giornale la fotonotizia in prima pagina dal titolo :
 “NUOVE CASE PER 4300 PERSONE “ … l’approvato piano degli interventi  prevede che per i prossimi 5 anni  è possibile un potenziale incremento della popolazione di 4300 persone , frutto di interventi di riqualificazione delle costruzioni esistenti, di attuazione di accordi pubblico-privati  e di nuove costruzioni su 130.000 mq che oggi sono aree agricole”.
Voglio esprimere tutto il mio accordo a quanto affermato nella notizia  a condizione che siano rese note le modalità incentivanti alle riqualificazioni-ristrutturazioni degli immobili esistenti rispetto alla realizzazione di nuove costruzioni che dovrebbero essere a loro volta rispettose delle buone norme ecosostenibili  imposte in altre città ( vedi l’esempio della vicina Udine).
Tali incentivazioni non vanno però concepite come solo vantaggio per chi è già benestante, come ad esempio le “detrazioni per l’applicazione del fotovoltaico”, di fatto poi  recuperate dallo Stato con l’aumento delle tariffe energetiche pagate anche da chi ha difficoltà economiche. Esse invece, ispirandosi all'idea di promuovere una vera  sensibilità ambientale, non devono toccare la fiscalità generale e non devono permettere rilevanti vantaggi economici individuali.
I dichiarati attuali 7000 appartamenti non utilizzati possono giustificare le opere di nuova urbanizzazione a patto di  prevedere ad esempio “demolizioni compensative”, le cui aree potrebbero essere destinate all’aumento del verde pubblico.
Le logiche quantitative finora applicate devono essere sostituite con la qualità, che può derivare anche dall’eliminazione degli sprechi ambientali, al fine di un contributo biosostenibile  utile anche per l’uscita dall’attuale grave crisi economica.
“Le buone pratiche sono l’humus dal quale può nascere una cultura in grado di rendere standard le buone tecniche”: è questo il principio che deve prevalere nella pratica e nella comunicazione di chi amministra la nostra comunità e che deve coinvolgere tutti, in primis i nostri figli, per un nuovo processo di responsabilizzazione di tutti nella ricerca di vantaggi di ciascuno in un contesto di interesse comunitario; per un sogno per cui vale la pena di lottare al fine di una nuova società aperta nella quale la partecipazione diventi cosa normale per la definizione e conseguimento di obiettivi comuni.

domenica 30 marzo 2008

SICUREZZA E POLITICA

E’ cosa nota a tutti che uno degli aspetti più richiesti dai cittadini per la gestione politica delle nostre città è la garanzia di una maggiore “sicurezza”.
L’innato bisogno di sicurezza dell’uomo, oggi è messo in seria difficoltà per fattori perlopiù collegati alle rapide trasformazioni della nostra società enfatizzate, a volte, in modo esagerato dai mass-media; a ciò bisogna aggiungere il cambiamento dei valori e l’eccessiva scarsa certezza delle pene verso chi non rispetta le leggi della nostra comunità.
“Vivere più sicuri” è un obiettivo che la politica deve contribuire a conseguire con scelte e atteggiamenti da attuare con rigore in ogni territorio di competenza.
Sono convinto che l’impostazione giusta sia quella offensiva e non difensiva. Le conseguenze di una scelta difensiva sono l’isolamento, l’autoghetizzazione … essere offensivi nella sicurezza è aprirsi nel principio che nella diffusione della legalità e giustizia sta il successo di una società civile.
La politica nelle città deve evitare i ghetti e l’abbandono di aree pubbliche. Ogni piazza, ogni parco deve essere vivo con l’utilizzo intensivo della gente … ogni cittadino deve sentirsi protetto fra la gente e non quando è al chiuso delle sue quattro mura !
Esempio significativo è l’attuale stato del parco più rappresentativo della città : Campo Marzio.
L’attuale criterio di una gestione monumentale-cimiteriale dove al cittadino di fatto è solo concesso il transito e l’osservazione, va rivisto sostanzialmente con scelte già adottate in altre città “più aperte” e cioè con l’insediamento di attività che recuperi la gioia di stare insieme nella cosa pubblica.
Qualche giostra permanente per i bambini ( magari una ruota panoramica ), un piccolo anfiteatro per manifestazioni spontanee, chiostri ludici e culturali permanenti sono solo alcuni esempi sulle concrete possibilità del cambiamento che oltre a garantire uno spazio più sicuro potrebbe costituire anche delle opportunità economiche.
Ogni spazio pubblico va quindi vissuto con il coinvolgimento attivo del cittadino !
L’atteggiamento di chiusura, di divieto, di repressione preventiva va cambiato e affrontato al fine anche di sfruttare ogni occasione di ritorno positivo per la nostra collettività; ciò non significa libertà assoluta di fare quel che si vuole, ma vuol dire invece educazione civica condivisa con tolleranza zero verso chi non rispetta le regole. La certezza della pena conseguente deve essere norma.
La politica dovrà quindi occuparsi inoltre di contribuire al coordinamento di tutte le risorse (vigili, polizia, carabinieri, ecc. e tecnologie comprese ) affinché ogni area della città sia adeguatamente vigilata nelle 24 ore… a volte infatti non è la quantità di risorse che manca ma la sua gestione basata sull’emergenza e non sulla prevenzione !

giovedì 20 marzo 2008

A.A.A. OFFRESI GRATUITAMENTE PROGRAMMA PER CANDIDATO SINDACO

L’ormai consueto comunicato giornalistico sul superamento di quasi 4 volte dei limiti previsti dalle norme per le famigerate “polveri sottili”dette anche PM10 , credo sia il primo punto obbligato di riferimento per qualsiasi programma di un qualsiasi candidato Sindaco al fine di tutelare i propri concittadini al diritto di vivere in un ambiente salubre.
Un eventuale disinteresse o un superficiale interessamento, credo sia un aspetto non solo eticamente immorale ma anche soggetto a giuste pesanti ripercussioni legali personali.
Conseguentemente suggerisco che tutti gli altri punti da promettere ai propri elettori siano logici e semplici sviluppi del tipo :
- un’economia basata sulla conoscenza e non sull’industria ;
- una viabilità basata sulla persona e non sull’auto ;
- una urbanizzazione basata sul rispetto dell’ambiente e non sul suo sfruttamento ;
- una gestione dei rifiuti ecocompatibile e non …. ;

I suddetti sintetici punti sono da ritenersi solo un esempio sulle ricadute positive di una seria politica ambientale senza contare le valutazioni culturali-educative per le giovani e future generazioni che potrebbero recuperare i giusti valori etico- sociali che attualmente la nostra comunità ha messo all’angolo !

LA RIORGANIZZAZIONE DELLA COSA PUBBLICA

Una delle necessità per la nostra comunità è sicuramente la riorganizzazione della gestione della “cosa pubblica”.
Gli esempi recenti delle AIM e le troppo chiacchierate conduzioni del comune,della provincia,dell’aeroporto,della fiera,ecc. sono più che sufficienti per tergiversare ancora.
La fase nella quale era opinione comune che una delle ragioni dell’inefficienza delle attività gestite dalla pubblica amministrazione era la scarsa capacità e volontà dei suoi dipendenti è giunta al suo capolinea.
Le amministrazioni politiche che si sono succedute nel nostro territorio nell’ultimo decennio, hanno avuto tempo e possibilità di applicare nella concretezza le teorie organizzative basate principalmente sul ricorso delle capacità e motivazioni del “ privato “ con il conseguente affidamento di servizi ed opere ad imprese “ disponibili nel libero mercato “ e a consulenti di “ provata capacità ed esperienza “.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti … il privato “ impresa “, fatte salve rare eccezioni, si è dimostrato capace solo al suo tornaconto speculando su ogni occasione possibile e il “ consulente “- dirigente che doveva principalmente riorganizzare al meglio le risorse attraverso risparmi e scelte innovative, ha di fatto, fatte salve rare eccezioni, sfruttato l’occasione per ricavare solo vantaggi per se e per i suoi protetti!

Necessario è cambiare rotta !

Bisogna recuperare al più presto il piacere e le opportunità della cosa pubblica, l’orgoglio dei dipendenti di far parte di squadra il cui scopo è il bene della collettività !
Non più una barca da depredare-affondare ma un natante la cui rotta sia foriera di alti valori etici e morali.
Abbiamo bisogno di capitani espressione della collettività e non di mercenari al soldo del miglior offerente i cui valori oltre ad essere d’esempio, siano stati dimostrati nella competenza ed esperienza e non improvvisati con tecniche pubblicitarie d’apparenza e non di sostanza.
Bisogna investire sulla cosa pubblica attraverso una formazione continua dei suoi collaboratori adeguatamente coinvolti ed incentivati a dare il meglio di se con forme di stimolo collegate in modo trasparente all’effettiva redditività oggettiva a favore della nostra società.
Il livello di civiltà di una società è da sempre dimostrato con l’efficienza della sua qualità sociale… è solo un sogno ?

CONTRIBUTO PER IL PROGRAMMA DEL P.D.

Ritengo assolutamente strategica la premessa di un qualsiasi programma elettorale perché , come è noto, pochi sono gli elettori che leggono il seguito nonché perché da una premessa chiara si individua con maggiore facilità il percorso conseguente.
Bisogna individuare un fattore condiviso da tutti per il buon senso civico e sicurezza per la salute comune.
Unico elemento comune a tutti ed irrinunciabile è l’ARIA.
La premessa obbligatoria per il nostro programma dovrebbe quindi sviluppare il punto su … ogni azione possibile al fine di tutelare i nostri concittadini al diritto di vivere in un ambiente salubre attualmente fortemente insalubre…
Ne consegue che anche ogni altro punto del programma sia legato al suddetto obiettivo come per esempio :
- un’economia il cui futuro sia basato sulle opportunità dello sviluppo della conoscenza e non solo sull’ industria ( vista anche l’inevitabile crisi epocale in corso… ) ;
- una viabilità basata sulla persona e non sull’auto ;
- un’urbanizzazione basata sul rispetto dell’ambiente e non sul suo sfruttamento ;
- una gestione dei rifiuti ecocompatibile e non… e così via .

Altro aspetto significativo dovrebbe essere l’assoluto impegno di generare delle consulte delle varie associazioni significative di volontariato e non , le cui sedi saranno gli stessi assessorati. La dichiarata disponibilità partecipativa oltre ad essere un concreto segno di democrazia partecipata, avrebbe il fine di contribuire attivamente alla nostra capacità di anticipare e affrontare i problemi della nostra comunità.

Infine, e proprio alla fine del programma , dovrebbe essere dichiarato l’impegno di condividere ogni proposta di buon senso anche se proveniente dai nostri avversari per il bene della nostra città e per il futuro dei nostri figli.

UN PO’ PIU’ POVERI MA SANI…

L’evidente crisi economica le cui conseguenze attuali sono l’esagerato calo del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, avviene in un contesto temporale dove anche lo stato di salute del nostro ambiente ha toccato il suo minimo storico.
L’aria che respiriamo è sempre più insalubre e il famigerato PM10 ormai quotidianamente supera ogni record a danno della nostra salute.
Il popolare detto “ BECCHI E BASTONATI … “ è sempre più drammaticamente attuale.
Se è vero che l’effetto della globalizzazione sull’economia è un problema extraterritoriale di dimensioni troppo rilevanti, è altrettanto vero che l’adozione di politiche locali sul recupero della salubrità del nostro ambiente può e deve essere affrontato con decise scelte locali , anche se impopolari, per il bene della salute dei nostri concittadini.
UN PO’ PIU’ POVERI MA SANI… ogni iniziativa i cui benefici siano certificati preventivamente va attuata con rapidità e convinzione.
Le politiche sulle scelte di indirizzo economico-industriale, sulla mobilità, sulla cultura del rispetto ambientale e su ogni altra idea fattiva allo scopo vanno attuate e sollecitate con il coinvolgimento attivo di ogni e qualsiasi risorsa disponibile ( per esempio una consulta delle associazioni ) adeguatamente coordinata da chi gestisce la politica del territorio di competenza.

Qual'è l'emergenza di Vicenza?